Bambino a cavallo della schiena del papà

«Erediterai tutto quando sarai diventato scemo»

Sul blog di un noto giornalista – divenuto papà per la prima volta quando non era più tanto giovane – lessi una storiella ebraica in cui trovai condensate tante verità. Non ricordo chi fosse il giornalista ma rammento la storia.

Un ragazzo aveva perso il padre da poco e, rovistando tra le carte, aveva rinvenuto il testamento. Vi era scritto letteralmente: “Mio figlio potrà entrare in possesso dei miei beni quando sarà diventato scemo”.

Il giovane restò perplesso per quelle parole. Si era sempre considerato assennato e giudizioso e gli sfuggiva il senso di ciò che era scritto su quel foglio di carta.

Si consultò con i propri amici ma nessuno riuscì a fornire una interpretazione convincente della richiesta che era stata avanzata dal genitore quando era ancora in vita. Gli consigliarono, allora, di rivolgersi al rabbino. Senza por tempo in mezzo, decisero di recarsi da lui. Si diressero tutti insieme verso la sua abitazione e bussarono alla porta. Andrò ad aprire una donna che gentilmente li fece entrare introducendoli nella stanza in cui si trovava il rabbino. Constatarono però, con disappunto, che questi stava carponi sul pavimento con il figlioletto seduto a cavallo sulla schiena. Il bimbetto non smetteva di tirargli le orecchie e di dargli dei colpetti sul copricapo.

Il rabbino, in evidente imbarazzo, chiese al gruppo di amici se la questione fosse urgente. Quando gli ebbero spiegato di cosa si trattasse, si scusò dicendosi impossibilitato ad analizzare la faccenda in quel momento. La mattina seguente, tuttavia, si sarebbe recato a casa del ragazzo per farsi ragguagliare compiutamente sulla vicenda.

«Io non riesco a capire cosa abbia voluto dire mio padre», spiegò il giovane al rabbino, quando il giorno successivo gli fece visita. «“Potrò entrare in possesso dell’eredità quando sarò diventato scemo”. Eppure credevo che mio padre richiedesse ben altro, desiderasse che io divenissi assennato, coscienzioso, tutt’altro che scemo!»

Il rabbino accennò un sorriso e si sedette.

«Ieri sera, quando tu e i tuoi amici siete venuti nella mia casa, mi avete trovato carponi sul pavimento mentre mio figlio era seduto a cavallo sulla mia schiena. Mi tirava le orecchie facendo finta che fossero le redini di un cavallo ed io emettevo addirittura nitriti! Ecco, io sono un uomo rispettabile. Sono il punto di riferimento della comunità, sono assennato e giudizioso eppure ieri sera, con mio figlio, ero diventato scemo. Con quelle parole, tuo padre ti ha voluto dire che potrai entrare in possesso dell’eredità quando prenderai moglie ed avrai un figlio».

Gaetano Ferrara

(L’illustrazione è tratta da Gioco Vettori di Vecteezy)